lunedì 26 aprile 2010

A TE...ELISA

Da poco più di un mese c'è un caso di violenza che sta sconvolgendo la nostra città, la nostra regione, l'Italia intera. Un atto inumano terminato nel modo più tragicamente possibile: lei, ed è sufficiente solo il suo nome, Elisa, è stata la vittima di questo brutale comportamento che ha spezzato la sua giovane vita.
Elisa aveva 16 anni, ragazza più vicina ad essere ancora una fanciulla che una donna, si apprestava ad affacciarsi alla vita, avendone diritto e, come tutti, provando a costruirsela come la stava sognando.
L'abbiamo conosciuta attraverso la sua famiglia, sua madre che non si è data mai per vinta, attraverso le foto che per 17 anni ci hanno sempre mostrato il suo sorriso aperto, raggiante, sereno, tanto da farci rabbrividire quando, caduta ormai la speranza di rivederla viva, poche settimane fa, abbiamo pensato a chi avrebbe mai potuto volerlo cancellare per sempre quel sorriso, a chi ha osato carpirle la vita. Sì, la sua vita troncata da qualcuno per il quale la vita altrui non ha alcun valore mentre tutto intorno a lei era ancora vita. Violentata ed uccisa due volte, la prima dalla putredine di un essere umano, la seconda dal silenzio di chi forse sapeva ed ha taciuto, da chi magari inettamente non ha fatto o ha fatto male e con estrema leggerezza.
Elisa era lì, accanto ad un campanile che ha suonato a festa infinitesime volte per tanti ma mai per lei, a quel campanile della chiesa che avrebbe forse un giorno potuto annunciare alla città le sue nozze. Elisa è sempre stata lì, sopra tutti coloro che la cercavano.
Un senso angoscioso di oppressione mi invade alla sola idea di immaginarla in quel luogo buio ed angusto, sola, impaurita, dolorante. Mi chiedo cosa deve aver provato, terrore, abbandono, a chi sia andato il suo pensiero, la sua invocazione di aiuto mentre anche le ultime forze se ne andavano, quali attimi tremendi abbia vissuto. Probabilmente tanti se lo saranno chiesto ed altri preferirebbero non pensarci ma sta di fatto che ciò che ha vissuto Elisa ci capita di leggerlo sempre più spesso negli occhi di bambini vittime, come lei, di violenza.


Il Movimento per l'Infanzia Basilicata con la volontà del suo responsabile Virginia Grassi è stato quella parte di mondo che non voleva che Elisa fosse dimenticata, che si è sentita vicino alla famiglia e soprattutto a mamma Filomena, promuovendo da anni, nel suo piccolo, iniziative quali Per Non Dimenticare Elisa ed è quella parte del mondo che continuerà a ricordarla. Quando il buio dell'incertezza sarà illuminato dalla luce della verità, il movimento con i suoi volontari seguiterà ad avere memoria di Elisa riprendendo quelle attività nate per lei perchè, anche se modeste, saranno un modo per continuare a farne vivere lo spirito, il ricordo, per portarla con noi come si fa con i nostri cari.

Poesia di Virginia grassi (Responsabile Regionale Movimento Per l'Infanzia Basilicata)
Disegno di Anna Corrado