lunedì 21 novembre 2011

19 e 20 Novembre Giornate Mondiali ?


19 novembre Giornata Mondiale contro la violenza sui bambini e 20 novembre 20esimo anniversario della firma della Convenzione Internazionale sui diritti dell'infanzia e dell'adolescenza.


ALCUNE NOTIZIE E RIFLESSIONI

La sede di Potenza del Movimento Per l'Infanzia, di cui faccio parte, in occasione di queste due giornate ha organizzato un Convegno, (qui a lato, la locandina) volto a sottolineare le violenze inflitte ai bambini affetti da disabilità. Il titolo, che invita a riflettere, racchiude, nonostante tutto, un risvolto positivo sull'esistenza di una sofferenza, vista dai più come una disgrazia, una croce da portare e magari di cui vergognarsi, che può, per altri, diventare occasione di crescita spirituale tanto da essere accettata e considerata un dono. E' quello che accade nell'esperienza familiare vissuta dal filosofo E. Mounier, con una figlia affetta da microcefalìa.

Resta il fatto che i bambini disabili subiscono violenza, soprattutto psicologica, nella quotidianità della loro vita quando vengono rifiutati, derisi, allontanati.

Nel nostro Paese non si sa neanche con certezza quanti siano i bambini affetti da disabilità. E già questo dice tantissimo sull'attenzione che prestiamo loro. Figuriamoci se siamo in grado di garantirne i diritti! 
Il Ministero del Welfare parla di circa 42.460 bambini disabili tra 0 e 5 anni. Stima ottenuta dalla considerazione che esiste un'incidenza alla nascita pari al 1% e calcolando poi il trend con cui si sviluppa il fenomeno fino ai 6 anni. 
L'indagine Istat ha rilevato che il 5% della popolazione con più di 6 anni è disabile, nel senso che "hanno riferito una totale mancanza di autonomia per almeno una funzione essenziale della vita quotidiana". Se si prende invece in considerazione un parametro più ampio, ossia di "apprezzabile disabilità", la percentuale sale al 13%.
E' pur vero che tutti possiamo essere disabili in determinati momenti della nostra vita.

Ritornando alle due giornate mondiali, riflettevo su come la situazione dei fanciulli nel mondo 
(aborrisco il termine "minori"che equivale ad "inferiori") dimostra quanto ancora siamo lontani da quella che viene definita una "cultura a favore dell'infanzia". Alcuni Paesi ( tra i più grandi del mondo come Cina e Stati Uniti), a tutt' oggi, non hanno sviluppato ancora una cultura dell'infanzia ma non hanno neanche ratificato la Convenzione.
In questi Paesi spesso non vengono osservati neanche i diritti fondamentali, per esempio, negli Stati Uniti d'America i fanciulli colti in stato di reato vengono giudicati come se fossero adulti e possono essere anche condannati a morte, dove tale pena è prevista.



Ho pensato poi alla nostra nazione, l'Italia! E'stato firmato e ratificato il documento ma, assurdo dell'assurdo, proprio in questi giorni, è stato approvato il decreto Ronchi che contiene anche la privatizzazione della gestione dell’ acqua.
Il diritto all’alimentazione viene chiaramente sancito nell’articolo 11 del Patto internazionale sui diritti economici, sociali e culturali, in cui i governi "riconoscono il diritto di ogni individuo ad un livello di vita adeguato per sé e per la loro famiglia, che includa un’alimentazione adeguata […] nonché il miglioramento continuo delle proprie condizioni di vita".
Non voglio fare ulteriori commenti ma vi invito a leggere il rapporto dell' Unicef riportato qui di seguito e traete le vostre conclusioni.

Secondo i dati contenuti nel rapporto Unicef, 2,5 miliardi di persone non hanno ancora accesso ad impianti igienici ''migliorati''.
Poche ore prima del convegno mi giungono le stime dell'Unicef riguardanti la situazione mondiale dei bambini e non solo (sono riportate in calce per chi abbia voglia di conoscerle) e dopo aver letto tutto con attenzione mi sono posta altre domande: E quanti sono i bambini scomparsi nel nulla? Quanti bambini vittime di abusi non vengono creduti e quindi condannati e dichiarati bugiardi? Sono caduta in uno stato pensieroso tale da portare una persona di mia conoscenza, presente nella sala del Museo sede del convegno, a chiedermi se per caso mi sentissi male, poiché di solito ho sempre un gran sorriso stampato sul viso. Sapendo che tale persona ha  sempre mostrato interesse per chi soffre, fa molto per il prossimo ed è anche generosa in donazioni economiche ed è particolarmente sensibile, gli ho elencato alcune di quelle cifre e manifestato il mio malessere "viscerale".
Il suo commento, devo dire, ha compromesso in qualche modo il mio intervento come relatrice al convegno perché da quel momento nella mia mente è stato presente un solo pensiero: < Pochi, siamo veramente pochissimi. Dobbiamo essere molti di più, tanti, tutti a credere che  questo possa finire se solo ognuno di noi si impegnasse anche un minimo >.
Ora immagino vogliate sapere quale sia stato il commento. Ebbene eccolo: << Certo che sono numeri grandi. E' impressionante pensare che  ci sono così tanti bambini che soffrono. Non dovrebbe accadere >> ed un attimo dopo << Comunque sono cose che tutti  sanno che accadono. Ma tu dovresti prendere la cosa con più distacco, ti fai coinvolgere troppo. Mi sembri Don Chisciotte della Mancia>>.
Ecco che torna un atteggiamento tipico dell'essere umano che prima si indigna difronte alle cose ritenute, ormai comunemente, moralmente inaccettabili, poi si rende conto dell'enormità del problema ed infine lo rimuove. Perché?
Devo comunque ringraziare questa persona perché mi ha fatto capire il vero motivo per cui è  complicato, difficile e lungo ottenere giustizia ed uguaglianza per tutti gli esseri: non si crede abbastanza che possa accadere.


Ad ogni modo continuo a credere che, numeri e percentuali a parte, se anche ci fosse un solo bambino a soffrire, sarebbe responsabilità di ognuno di noi far sì che ciò non avvenga e che non costituisca solo un problema da dimenticare.


1 miliardo di bambini sono privi di uno o piu' servizi essenziali alla sopravvivenza e allo sviluppo.
148 milioni di bambini sotto i cinque anni, nelle regioni in via di sviluppo, sono sottopeso per la loro eta'.

101 milioni di bambini non frequentano la scuola primaria, la maggior parte sono bambine. 
22 milioni di neonati non sono protetti dalle malattie con la vaccinazione di routine.
8,8 milioni di bambini in tutto il mondo muoiono ogni anno prima del loro quinto compleanno. 

4 milioni di neonati in tutto il mondo muoiono nel primo mese di vita.
2 milioni di bambini sotto i 15 anni convivono con l'HIV. E 15 milioni hanno perduto uno o entrambi i genitori a causa dell'AIDS.
145 milioni di bambini hanno perduto uno o entrambi i genitori per qualsiasi causa.
70 milioni di donne e bambine, in 29 paesi, hanno subito la mutilazione o l'escissione dei genitali femminili.
Oltre 500.000 donne muoiono ogni anno per cause collegate alla gravidanza e al parto.
Oltre 64 milioni di donne tra i 20 e i 24 anni, nel mondo in via di sviluppo, hanno riferito di essersi sposate prima dei 18 anni. 14 milioni di ragazze partoriscono tra i 15 e i 19 anni.
51 milioni di bambini non vengono registrati alla nascita.
1,2 milioni di bambini sono stati vittime di traffico, nel 2000.
18 milioni vivono le conseguenze dello sfollamento.
Fra 500 milioni e 1,5 miliardi di bambini sono stati colpiti da varie forme di violenza.
150 milioni di bambini tra i 5 e i 14 anni sono impegnati nel lavoro minorile.
Oltre 1 milione di bambini vengono detenuti nel corso dei procedimenti giudiziari.



Non c'è che dire: la nostra cultura è proprio mirata a favorire l'Infanzia!